1919-2019. CENT’ANNI DI PRIMO LEVI: N.D.L.
Primo Levi è grande.
Ma lui si stringeva spesso nelle spalle
per farsi piccolo:
praticava senza sforzo la modestia:
per qualche anno, dopo la pubblicazione
di Se questo è un uomo e de La tregua
era restio ad accettare l’etichetta
di “scrittore”, preferendo definirsi
“un chimico che ha scritto due libri”.
A chi commentava il messaggio
contenuto nelle sue opere
diceva che lui non amava quel termine
e preferiva parlare di comunicazione,
specificando:
«un buon libro è un telefono che funziona».
Quando furono pubblicate
le sue bellissime e potenti poesie
ci tenne a puntualizzare che
«non si può chiamare poeta chi, come me,
fa in media una poesia all’anno».
Contraddicendolo, noi crediamo, invece,
sia anche un grande Poeta.
Nel 2019, se Primo Levi fosse ancora tra noi,
festeggerebbe il suo centesimo compleanno.
Ma è andata diversamente.
Noi vi proponiamo di celebrare
i cent’anni della sua nascita
perché gli siamo grati, perché
ci pacerebbe tutti conoscessero le sue opere:
le più note e quelle meno conosciute,
la drammatica testimonianza del Lager
e il tortuoso cammino verso la libertà,
i saggi di approfondimento
più pensosi e sofferti
ma anche le invenzioni letterarie
più fantasiose e folli.
Per una volta,
vi offriremo l’occasione
di immergervi nelle sue poesie:
ne abbiamo scelto una varietà
rappresentativa, guidati
dal nostro gusto e dall’istinto.
Pabuda ne ha create per lui
anche altre:
ispirandosi ad alcune vicende
della sua vita
e a certi aspetti
della sua opera poliedrica.
intorno a tutte le poesie
Marco Franceschetti, Mariangela Tandoi
e Lucio Paciello
hanno disegnato inediti tessuti sonori.
Ne è saltata fuori
una sorprendente performance…
in tre parole: niente di lirico: N.D.L.!
.-.
Qui trovate una presentazione dello spettacolo con scheda tecnica, in pdf. Scaricatela, se volete ospitare il reading poetico-musicale presso la vostra associazione, la vostra scuola, università, il vostro locale, il vostro centro sociale o teatro, il vostro bar o la vostra azienda, la vostra parrocchia o moschea o sinagoga, presso la sezione del vostro partito, la sede del vostro sindacato o la biblioteca del vostro quartiere…
Qui, di seguito, invece, trovate alcune delle cose scritte dal Pabuda pensando a Primo:
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