LA DIREZIONE LO SGUARDO

dai giorni, mesi, minuti,                       SUPERFICIE BISHKEK (B.B.) per DIREZIONE SGUARDO

secondi,

mattino & pomeriggio

a ruota, a mola del mulo –

paraocchi e stanga –

lavoro schiavo

e selezioni,

fame, forca e paura

e freddo e piaghe

e grida botte spintoni:

sonni, risvegli,

tramonti

fangosi e pulciosi

del Lager

Primo per troppo tempo,

ancora

lungo i marciapiedi puliti

e i boulevard razionali

di Torino,

conservò l’abitudine

di camminare a testa bassa,

sguardo rivolto a terra:

magari un bottone, un filo,

mezzo spago, un ferretto

un qualcosa che serve

finisce tra i piedi: va preso.

poi un giorno, credo,

o nel corso d’un mese,

pian piano, non so,

ha smesso di farlo:

guardando negli occhi

i semafori,

i rami, le foglie e i tronchi

degli alberi,

e i colori sui muri:

i muschi, le crepe,

gli annunci dei defunti

e qualche réclame:

uno sguardo tutto diverso

nei pressi degli anni

Sessanta:

che, magari,

ti salta sul naso

un racconto pazzesco:

mezzo da ridere

e mezzo no.

-.-

(La fotografia è di Basilio Buffoni, mio fratello)

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