VEDI I SOGNI COME SONO…
Abitava una chiatta ormeggiata nei paraggi d’una grande città e si chiamava Cidrolin. Gli si serviva in tavola una aragosta non troppo fresca con una glauca maionese. Scorticando le zampe della bestia con lo schiaccianoci, Cidrolin disse a Cidrolin: – mica gran che; a far da cucina Lamelia non imparerà mai.
Soggiunse, sempre rivolto a se stesso: – Ma dove diavolo andavo, addosso a quel cavallo? Non mi ricordo più. Del resto, vedi i sogni come sono: mai in vita mia sono montato su un cavallo. In bicicletta neanche: mai in vita mia sono montato su una bicicletta, ma in sogno, in bicicletta non ci vado mai, a cavallo sì. Una spiegazione ci dev’essere, questo è poco ma sicuro. Certo quest’aragosta non è un gran che, e questa maionese neanche, e se imparassi ad andare a cavallo? Al Bois, per esempio. Oppure in bicicletta. Non avresti neanche bisogno di patente, – gli si fa osservare.
– Lascia perdere.
Gli si porta il formaggio. Gesso. La frutta. Piena di vermi.
Cidrolin si pulisce la bocca e mormora: – anche questa l’ho in quel posto.
(da: Raymond Queneau, I fiori blu, Einaudi, pag. 6)
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