UN CALCIO… SEGNO DEI TEMPI
l’altro giorno, una tipa,
che non sto qui a qualificare,
durante la pausa in cortile
per fumare,
abbastanza amichevolmente,
tanto per chiacchierare,
chiede lumi
sulla mia costruzione famigliare:
vuol sapere, per cominciare,
di quale nazione sia
la compagna mia:
“ma… è italiana?”.
il quesito mi sembra tonto…
così, un po’ per sfotterla,
un po’ in omaggio alla mia bella
e al suo cosmopolitismo radicale,
le rispondo:
“boh, sul passaporto han scritto così
ma nel cuore è apolide o giù di lì”.
la tipa mi guarda strano
e pensa tra sé: “apolide? che roba è?”
però mi chiede ancora:
“sì, va beh, ma di che razza è!?”.
l’assurda domanda
– in quel contesto tranquillo e rilassato –
m’arriva
come un calcio nei coglioni
inaspettato.
per un attimo rimango senza fiato
e mi s’annebbia la vista,
quindi strabuzzo gli occhi
come un indemoniato
davanti all’esorcista.
infine, esplodo:
con un tono via di mezzo
tra il feroce
e il confidenziale,
passo io a far le domande:
“questa è bella, sorella!
ma come ti viene in mente?
la mamma non t’ha spiegato
che le razze umane non esistono?
a scuola non t’hanno avvisata
che ‘razza’ non vuol dir niente?”.
la tipa è di gomma: tutto
le rimbalza:
e, sorridendo, m’incalza:
“dai… come non esistono?
ma sei sicuro?
dai, non può essere vero:
e… un cinese e un bianco
e un africano
nero?
provo a buttarla in genetica,
sfodero quel poco che so
sul genoma umano,
sugli studi e le conseguenze
che ne son state tratte
per gettare nella rumenta
le superstizioni razziali
e tutte le connesse
politiche criminali…
la tipa si guarda in giro
come in cerca d’un appiglio,
è scocciata
e insiste, con voce strana:
“si va bè, ma cos’è tua moglie?
è ariana?”.
mi va il sangue al cervello,
riesco appena controllarmi,
la seguo e, quando entriamo
in ascensore, con altre due colleghe
sconosciute, le sussurro –
ma a un volume che tutte
possano sentire –:
“mi raccomando, passa parola,
spargi la voce…”.
e lei: “ma di cosa?”
“le razze non esistono:
è tutta un’invenzione delirante!”.
l’ascensore, a quel punto, parte a razzo
ma io, per quel calcio sotto la cintura,
sono ancora un po’ dolorante...
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.