STARNUTI E BUONA EDUCAZIONE
Tra i galantuomini, ciascuno di loro mette a punto, nel corso degli anni, un suo proprio personale e dettagliato Galateo. Per esempio, il Pabuda (cito lui non tanto per gloriarmene – anche se… – ma, più che altro, perché è l’esemplare di galantuomo ben conservato e funzionante che conosco meglio in assoluto). Il Pabuda, dicevo, per esempio, in base alla sua sconfinata esperienza di vita, non grida mai “Salute!” quando sente qualcuno starnutare (o, più volgarmente, “starnutire” o “sternutire”). Non lo fa perché si tratterebbe d’una ben maleducata intrusione in intime faccende altrui – goffamente mascherata da gesto empatico, da presunto generoso interessamento per le condizioni dell’apparato respiratorio del prossimo -. Ma, soprattutto, non lo fa perché è ben consapevole che centinaia di migliaia (forse milioni?) di sfortunati soggetti raffreddati ai quattro angoli del pianeta, nel tentativo di rispondere “Grazie!” mentre erano ancora scossi dal tumulto d’una raffica di starnuti incontrollabile, si sono strozzati, soffocati, finendo per restituire l’anima al Creatore. Poi non dite che nessuno ve l’aveva detto…
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