SENZA PIETÀ
in virtù
status
di mezzo-fermo:
deambulante
ma instabile,
traballante –
o, secondo
il Galateo
più aggiornato:
“abile, ma meno
della media” –
ho precedenza
sui carrozzoni
del metrò
per occupare
un posto, una sedia:
lo attesta
un adesivo blu
che mi ritrae fedelmente:
bianco
col mio bel bastone,
insieme a un vecchietto,
una donna con allegato
marmocchio
e una col pancione.
forte di così chiara
grafica certificazione
dei miei privilegi
di zoppo cronico
li faccio valere senza pietà:
negli ultimi tre giorni,
tramite cortese richiesta,
ho fatto sloggiare
e in piedi viaggiare:
un operaio post-fordista
dormiente
(da seduto era
in piena fase rem,
probabilmente)
una signora d’una certa età
e ieri una bimbetta
sui sette-otto anni
che ha ubbidito, alzandosi,
al gigantesco, immigrato,
suo papà.
mi son scoperto
con una faccia
risoluta & convincente
che non pensavo:
non mi riconosco più.
poi, però, mi piange il cuore
tutto il giorno:
sempre lo stesso
dubbioso
timido tonto sentimentale torno
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