SEI RICCO!

Ogni volta che vai all’estero, se sei un occidentale in Oriente o un settentrionale che scende nel Sud, la prima cosa che devi fronteggiare all’aeroporto, alla stazione dei treni o fuori dell’hotel, è l’assalto dei bambini. A dozzine, centinaia, migliaia, dagli occhi scuri e dai bellissimi volti aperti, ognuno conosce qualche frase della tua lingua: – Ciao! – incalzano, sorridendo. – Come stai? Come ti chiami? – Sono i famosi bambini di strada del mondo, gli scugnizzi e i monelli, rovistatori di spazzatura, i ragazzi che Gloria Emerson, descrivendo la Saigon in guerra, chiamava bui doi, polvere della vita.  Gloria Emerson con traduttore
Magari vogliono venderti qualcosa, un po’ di ananas o una banana, forse un ciondolo. Magari allunghi qualche moneta o compri un dolcetto. Uno di loro ti chiede: – Di dove sei? – E i sorrisi si sprecano, quando rispondi: – America. – Ti credono e dopo un attimo di dubbio, apprensione e visione, convieni che hanno ragione. Sei ricco, favolosamente, straordinariamente, inspiegabilmente facoltoso. È una sorpresa, una meraviglia. Abbiamo trovato alcuni bui doi ad Hanoi, tutti vendevano frutta secca e cartoline, edizioni in inglese del libro antimilitarista di Bao Ninh, Il dolore della guerra, e il romanzo del 1955 di Graham Greene, Un americano tranquillo, che letto ad Hanoi cinquant’anni dopo fa un effetto particolarmente raccapricciante. Dieci anni prima che la guerra americana cominciasse, Greene aveva predetto tutto: le menzogne e le delusioni, la crudeltà. L’ignoranza e le micidiali conseguenze.

(da: Bill Ayers, Fugitive Days, DeriveApprodi, pag. 325; nella foto di Richard Avedon: Denis Cameron, Gloria Emerson e l’interprete Nguyen Ngoc Luong in Vietnam)

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