O’JAY

“Come gira, fratelli?” mugugnò mentre si recava al banco ovale sul davanti. Stava giocherellando con una cordicella sfilacciata del grembiule che non riusciva a legare intorno al ventre imponente.   LA FABBR. DEI NEGRI COV. OK
“Meglio di te, Oggiei,” ridacchiò Dispari. “Non stai chiedendo troppo a quel grembiule?”
“Adesso lo sistemo.”
“Sembri un rinoceronte in bikini.”
I quattro iniziarono a ululare. Finalmente O’Jay riuscì a legare il grembiule.
“Si prepara un bel fine settimana?” chiese l’Avvocato.
“Domani vado a pescare, ma da quel che sento verrete tutti con me. Ho saputo che certi individui vogliono organizzare delle cosette da queste parti,” rispose l’ex-pugile grattandosi la testa.
“Ci provano.”
“Significa che chi ci sta provando farebbe meglio a preparare i bagagli. Calhoun non è noto per essere uno che manda giù questa merda rivoluzionaria dei giovani. Ah-ah!
“Vedremo.”

(da: Gil Scott Heron, La fabbrica dei negri, Shake edizioni, pag. 50)

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