È PERCHÉ SIAMO RIMASTI GIOVANI

È proprio perché siamo rimasti giovani che ci troviamo praticamente al di fuori delle diverse “chiese”. Le stesse aspirazioni morali che ci hanno spinto, fin dalla giovinezza, all’interno di un partito, ce ne hanno spinto fuori quando si sono trovate in disaccordo con quelle che vengono definite “necessità pratiche”.                                                                                                                                    PIETRO TRESSO IN PUGLIA

Se fossimo invecchiati, avremmo ascoltato la voce dell’esperienza; saremmo diventati “saggi”, ci saremmo adattati, come molti altri, all’astuzia, alla menzogna, al sorriso ossequioso verso i vari “figli del popolo” ecc. Ma questo ci è stato impossibile. Perché? Perché siamo rimasti giovani. E per questo sempre insoddisfatti di ciò che è e sempre aspiranti a qualcosa di meglio.

Quelli che non sono rimasti giovani sono diventati, in realtà, dei cinici. Per loro gli uomini e tutta l’umanità non sono che strumenti, dei mezzi che debbono servire ai loro scopi particolari, anche se questi scopi vengono mascherati con frasi di ordine generale; per noi gli uomini e l’umanità sono le sole vere realtà esistenti.

 

Pietro Tresso, detto “Blasco” (Magrè di Schio 1893 – Haute Loire 1944?) 

 

da: Ugo De Grandis, Nota Introduttiva a Vita e morte di Pietro Tresso “Blasco”, in Quaderni di storia e di cultura scledense, nuova serie, n. 21. 2012, pag. 1; il testo è tratto da una lettera di Blasco a Gabriella Maier del novembre 1942)

Blasco Fu militante socialista, animatore di lotte antimilitariste e sindacali; ufficiale durante la prima guerra mondiale, processato per le sue idee pacifiste; uno dei fondatori del Partito Comunista d’Italia, amico fraterno di Antonio Gramsci e perseguitato dai fascisti in Italia e in Francia; leader sindacale e dirigente clandestino in Italia, inviato poi in Unione Sovietica e in vari paesi europei; espulso dal PCd’I per le sue critiche a Togliatti e a Stalin entrò a far parte dell’Opposizione di Sinistra Internazionale, alla ricerca di un’altra via verso il comunismo, diversa da quella dettata da Mosca, fino a pagare con la vita il suo desiderio di stare fuori dalle “chiese”: fu infatti assassinato da partigiani stalinisti del maquis francese.

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