BOTTA
botta di sonno, tra capo e collo:
niente da dire: ha colpito duro,
forse sporco, certo sul più bello:
proprio quando mi sembrava
che il cervello
avesse cominciato a macinare
una dietro l’altra
delle idee brillanti, nuove,
necessarie, interessanti.
botta di sonno: che posso farci?
d’eccitarmi artificialmente
con del cattivo caffè
adesso proprio non mi va.
piuttosto m’arrendo
e mi trascino tra i rottami
di concetti e intenzioni
arrugginiti in un attimo
subito dopo il colpo,
la sberla, lo schianto,
la delusione d’un momento.
vado lento: cerco con calma
del mio pensiero qualche avanzo,
provo a tirar su i detriti
delle migliori intenzioni
andate in briciole.
se va bene, raccatto
un paio d’intuizioni
danneggiate sui fianchi dall’urto
e mi arrangio con quelle.
poi, magari, tra un’oretta mi sveglio
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