TUTTI

afro msk primossimo pianoin ospedale

siamo tutti vecchi,

sordi, impreparati, all’erta:

per il turno, la visita, l’iniezione,

i raggi ics, la pipì,

la colazione.

in ospedale tutti siamo tutti,

di nuovo, bambini impazienti.

siamo tutti pazienti esperti e preoccupati:

per la femorale, la lombare, la tac

– col contrasto e senza –

i cuscini, il test, l’endovena

la luce, il buio, il prurito,

il futuro e i rumori,

il silenzio e la cena.

in ospedale siamo tutti stranieri disorientati.

in ospedale basta un attimo e ci si perde.

in ospedale, se ti distrai son guai.

in ospedale il tempo non passa mai.

solo in sala operatoria ti regalano

una specie di tregua:

in cambio dell’autorizzazione che si dà loro

a incidere, a tagliare a estrarre,

a sciogliere e legare, sistemare,

a farti sanguinare e poi suturare,

di solito, si ha diritto a una dose decente

di qualche droga potente.

in galera non so.

però, m’han detto ch’è quasi uguale.

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