SPAZZATURA

Dopo dieci minuti squillò il telefono. Era mia sorella. Aveva letto sul giornale la notizia della morte di Raffaele. Mi sentivo in colpa perché non mi era venuto in mente di informarla subito, ma lei sembrò non badarci.
Strano, però, che ne avesse letto. Lei, di solito, i quotidiani li legge con due o tre giorni di ritardo, mentre li usa per avvolgerci la spazzatura. La vedete bloccarsi di colpo col giornale quasi completamente arrotolato intorno ai poveri resti, e sta lì, in piedi, a leggere quello che le capita sotto gli occhi. Finisce sempre che le notizie sono molto più vecchie della spazzatura. E molto meno suggestive, perché mia sorella ci tiene a camuffare da confezione-regalo la propria spazzatura, che è la più bella del vicinato, tutta infiocchettata com’è di spaghi colorati. Ci deve essere una specie di morale in questo.

Santo piazzese, I delitti di Medina-Sidonia, Sellerio editore, pag. 110Giallo e Ruggine

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