SENZA RESISTENZA
Nell’estate del 1932 Simone Weil, allora ventitreenne e militante della sinistra, si trovò a Berlino. Erano gli ultimi mesi prima della presa del potere da parte di Hitler – e non molti al mondo si stavano rendendo conto della portata degli avvenimenti tedeschi. La Weil, sin dalle prime lettere dalla Germania, e poi in tutte le sue riflessioni sul regime hitleriano, mostrò invece una perfetta lucidità. In particolare, individuò subito la sconcertante natura del comportamento del proletariato tedesco: «Per la seconda volta in meno di vent’anni, il proletariato meglio organizzato, il più potente, il più progredito del mondo, quello tedesco, ha capitolato senza resistenza. Non c’è stata disfatta; una disfatta suppone una lotta preliminare. C’è stato il crollo».
(da: Simone Weil, Sulla Germania totalitaria, Edizioni Adelphi 1990, 3a edizione, Risvolto di copertina)
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