RESTA DA VEDERE

Nel rivolgermi al lettore, lo invito a seguirmi in un cammino che a me si è dischiuso solo nel corso della stesura. In questo mio procedere a tastoni ho infatti dovuto abbandonare passo dopo passo tutte le    jean-amry-fbb3cfeb-49c2-406b-afdd-79e39fdd449-resize-750speranze da sempre evocate da chi invecchia, ho dovuto togliere vigore al conforto. Tutti i mezzi raccomandati, su come sia possibile accettare, addirittura attribuire valore al declino – nobiltà della rassegnazione, saggezza crepuscolare, tarda pacificazione – mi parevano ignobili inganni, contro i quali si doveva mobilitare ogni parola. Senza che me lo fossi proposto o lo avessi anche solo previsto, queste ricerche si sono trasformate, da analisi che erano, in un atto di ribellione che tuttavia contraddittoriamente presuppone l’accettazione totale di ciò che è inevitabile e scandaloso. Resta da vedere se il lettore, apostrofato in questi termini, mi accompagnerà lungo un cammino segnato dalle contraddizioni.

(da: Jean Améry, Rivolta e rassegnazione – sull’invecchiare, Bollati Boringhieri, 1988, pag. 20)

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