PICCOLA STORIA ISTRUTTIVA
stamattina, verso
le cinque,
sul balcone,
scopro –
al di là d’ogni
più rosea speranza
o previsione
della roba mai vista
in vita mia
sul davanzale:
copiosi schizzi di guano,
ma d’un guano molto originale
un po’ speciale:
a parte l’inedita colorazione
(che non sto qui a dettagliare,
basti dire che subito ho pensato
al mio set di evidenziatori
al completo)
s’osserva,
anche da distanza precauzionale,
di semini multi-dimensione
una rispettabile collezione:
chissà dove becchettati
inghiottiti, à la sans façon digeriti
e tale quali evacuati.
pensieroso, rientro in cucina
e preparo il caffè con la napoletana
seguendo i riti abitudinari
che ogni giorno
m’infondono chiarezza rassicurante
sui destini – a breve, medio e lungo –
della Terra, della Galassia
e dell’Universo.
appena l’intruglio è pronto
, verso le bollenti razioni,
sempre uguali: una con
e l’altra senza zucchero in aggiunta.
quando, verso le sei,
porto la tazzina fumante
alla mia bella –
che fa ancora finta
d’essere svenuta
sotto le lenzuola un po’ aggrovigliate –
porgendogliela,
penso di stuzzicare
la passione ornitologica
e l’inesauribile curiosità naturalistica
della pulzella…
per accelerare un po’ le operazioni
di risveglio, conclusione
della trita scenetta dello svenimento,
auto-liberazione
dai nodi della sonnolenza
e messa in moto: spigliata e pimpante.
così le riferisco
della mia scoperta interessante.
la ragazza fa “bleah!”
e butta nuovamente il grazioso capino
come piombo sul cuscino.
me ne torno sul balcone
con l’impressione
di non essere poi quel gran motivatore…
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