LIMITI

June 24th, 2023 by Pabuda

LIMITI

STO INVECCHIANDO

June 24th, 2023 by Pabuda

STO INVECCHIANDO

UN’IDEA CHIARA DI SÉ

June 18th, 2023 by Pabuda

IDEA CHIARA DI SE

WASABI

June 17th, 2023 by Pabuda

WASABI

LA MAPPA DEI PIRATI UBRIACHI

June 17th, 2023 by Pabuda

LA MAPPA DEI PIRATI UBRIACHI

PREFERENZA

June 2nd, 2023 by Pabuda

la repubblica –                   ULTIMO APPELLO

fosse fatta bene –

sarebbe

molto meglio

della monarchia.

ma dell’una

e dell’altra –

fosse possibile –

sarebbe molto

più simpatica

l’anarchia.

L’ANTISEMITISMO SECONDO VASSILIJ GROSSMAN

May 28th, 2023 by Pabuda

L’antisemitismo si incontra sia al mercato che nelle sedute del presidium dell’Accademia delle Scienze, nell’animo di un vecchio come nei giochi dei bambini in cortile. Senza perdere nulla del proprio carattere, è passato dall’epoca della lampada a olio, dei vascelli a vela e dei filatoi a mano, a quella dei motori a reazione, delle pile atomiche e dei dispositivi elettronici.    cover VITA E DESTINO cirillico

L’antisemitismo non è mai uno scopo, è sempre unicamente un mezzo, un criterio per risolvere contraddizioni che non hanno sbocco.

L’antisemitismo è lo specchio dei difetti personali dei singoli, delle strutture sociali e del sistema sociale. Dimmi la colpa che imputi agli ebrei e ti dirò di cosa tu stesso sei colpevole. […] Quando il nazionalsocialismo, ad un popolo ebreo che esso stesso aveva inventato, attribuiva tratti come il razzismo, la volontà di dominare il mondo, l’indifferenza cosmopolita per la patria tedesca, dotava i giudei delle sue proprie caratteristiche. Ma questa è solo una delle facce dell’antisemitismo. L’antisemitismo è espressione di mediocrità, d’incapacità a riportare la vittoria in una lotta ad armi pari; e ciò vale in ogni campo: nella scienza, nel commercio, nell’artigianato, nella pittura. L’antisemitismo è la misura della mediocrità umana. Gli Stati cercano una giustificazione del loro insuccesso negli intrighi delle consorterie israelite internazionali. Ma questa è solo una delle facce dell’antisemitismo.

L’antisemitismo è espressione dell’inconsapevolezza culturale delle masse popolari, incapaci di analizzare le cause della loro povertà e sofferenza. Viene imputata agli ebrei e non alla struttura sociale la ragione delle loro miserie.

Ma anche l’antisemitismo delle masse è solo una delle facce. L’antisemitismo è la misura dei pregiudizi religiosi che covano nei bassifondi della società. Ma anche questa è solo una delle facce dell’antisemitismo. […]

Nei paesi totalitari, dove non esiste società, l’antisemitismo può solo essere statale. L’antisemitismo statale è indice del fatto che lo Stato tenta di appoggiarsi agli sciocchi, ai falliti, alle paure dei superstiziosi e alla rabbia degli affamati.

Nel suo primo stadio tale antisemitismo è discriminatorio: lo Stato limita gli ebrei nella scelta di domicili e professioni, nel diritto di occupare cariche superiori, nel diritto di iscriversi a scuola e di ricevere titoli accademici, gradi eccetera. La tappa successiva è lo sterminio.

Quando la reazione ingaggia una lotta mortale contro le forze della libertà, l’antisemitismo diviene un’ideologia statale, partitica; così è avvenuto nel XX secolo col nazismo.

(da: Vassilij Grossman, Vita e destino, Milano, Jaka Book, 1998, pp. 480-483. Traduzione di C. Bongiorno)

nell’immagine la copertina della prima edizione di Vita e destino, Svizzera 1980

SHE’S MY N. 1

May 24th, 2023 by Pabuda

SHES MY N1

QUANTI RICORDI…

May 24th, 2023 by Pabuda

QUANTI RICORDI

LA PRIMA AGINA di VITA E DESTINO

May 20th, 2023 by Pabuda

La nebbia copriva la terra. Il bagliore dei fanali delle automobili rimbalzava sui fili dell’alta tensione che correvano lungo la strada.                  VITA e DESTINO COVER NERA ADELPHI

Non aveva piovuto, ma all’alba il terreno era umido e, quando si accendeva il semaforo, sull’asfalto bagnato si spandeva un alone rossastro.

Il respiro del lager si percepiva a chilometri di distanza – lì convergevano i fili della luce, sempre più fitti, la strada e la ferrovia. Era uno spazio riempito di linee rette, uno spazio di rettangoli e parallelogrammi che fendevano la terra, il cielo d’autunno, la nebbia.

Sirene lontane – un ululato lungo e sommesso.

La strada si strinse alla ferrovia e la colonna di camion carichi di sacchi di cemento proseguì per qualche tempo alla stessa velocità di un convoglio merci che sembrava non avere fine. Nei loro pastrani militari, gli autisti guardavano avanti senza girarsi né verso i vagoni che passavano, né verso le chiazze pallide dei volti.

Poi dalla nebbia emerse la recinzione del lager: più giri di filo spinato tesi tra piloni di cemento. Una dietro l’altra, le baracche formavano strade ampie e diritte. La ferocia disumana dell’enorme lager si esprimeva in quella regolarità perfetta.

Le izbe russe sono milioni, ma non possono essercene – e non ce ne sono – due perfettamente identiche. Ciò che è vivo non ha copie. Due persone, due arbusti di rosa canina, non possono essere uguali, è impensabile… E dove la violenza cerca di cancellare varietà e differenze, la vita si spegne.

 

(da: Vassilij Grossman, Vita e destino, Adelphi, pag. 1)