Pabuda

oggi non ho bisogno  del terzo caffè –

pur buono, quello                                     

del mio amico cinese

Johnny

o di Alessandro,

suo figlio –

oggi son bello sveglio:

non son servo

e non ho padrone:

oggi

non ho scartoffie

da passare alla svelta,

elettronicamente,

non ho chiamate

a cui rispondere

senza dir niente.

oggi

sono, naturalmente,

pimpante:

con un progetto mio

da disegnare

in tutti i suoi dettagli

e amori diversi da coltivare:

con acqua, attenzione,

inchiostro, colla,

fedeltà, matita e forbici,

un paio d’occhiali da lettura

e molto jazz che mi saltella

intorno.

oggi, per curarmi,

“non bisogno di starmene tranquillo”,

come diceva da vecchissimo

il compagno Malatesta:

posso girare attorno ai miei pensieri

come intorno all’asse fa la trottola:

ho della roba buona, ho la roba giusta:

tutta roba mia, naturale,

organica, autoprodotta

che mi frulla bene nella testa.