NON CONFESSARE

Bisogna persuadersi che fra le libertà  essenziali e fondamentali della persona umana vi è la libertà  di non confessare, la libertà  di mantenere il segreto della propria coscienza. Se  calamandrei davanti al MICROFONOesiste, consacrato in un articolo della Costituzione, il rispetto del segreto epistolare e telegrafico, se esiste l’inviolabilità  del domicilio, deve esistere, a maggior ragione, l’inviolabilità  di questo rifugio spirituale che ciascuno di noi chiude dentro di sé e del quale soltanto la libera volontà  può aprire le porte; ogni metodo volto a coartare questa volontà , a indebolirla con farmaci o con ipnotici per indurla ad aprire i suoi segreti, anche se si tratta del così detto “siero della verità” o di altri metodi scientifici adoperati dalle polizie moderne organizzate meglio della nostra, tutto questo è un’offesa e un tradimento alla persona umana, alla quale bisogna ribellarsi. Anche l’imputato è un uomo, e forse è un innocente: l’unico metodo per indurre un uomo a rivelar quello che ha nella coscienza e a confessar le sue colpe è quello di persuaderlo col ragionamento; ma se non vuole confessare, egli ha diritto di non volere: egli ha questa libertà  del segreto, che forse è la più sacra e la più intima delle libertà  del cittadino.

(da: discorso di Piero Calamandrei alla camera dei deputati, seduta del 27 ottobre 1948, riguardo a L’inchiesta sulle carceri e sulla tortura; riportato nel fascicolo Bisogna aver visto della rivista Il Ponte, anno 1949)

Leave a Reply