NICHILISMO. IN CHE SENSO?

Il corretto punto di partenza per un serio dibattito sulle prospettive dell’America nera è dato dall’esame del nichilismo che sempre più si diffonde nelle comunità nere. Il nichilismo va inteso qui non come una  Cornel West GESTICOLAdottrina filosofica negatrice di ogni fondamento razionale dell’autorità e del modello culturale vigente, bensì come l’esperienza vissuta di chi deve affrontare una vita priva di significato, di speranza e (cosa ancor più importante) di amore. Il terrificante risultato di tutto ciò è un ottuso distacco dagli altri nonché un atteggiamento autodistruttivo nei confronti del mondo. Una vita senza senso, senza speranza e senza amore genera una visione spietata e fredda, distruttiva di se stessi e degli altri.

Nell’America nera il nichilismo non è nuovo. Il primo impatto degli africani con il Nuovo mondo si svolse sotto il segno dell’Assurdo. Le prime lotte dei neri contro la degradazione e l’avvilimento nella società schiavista del Nuovo mondo furono in parte lotte contro il nichilismo. In effetti, il peggior nemico della sopravvivenza dei neri in America non è stato, e ancora non è, l’oppressione o lo sfruttamento bensì proprio la tentazione nichilistica – intessuta di disperazione e insensatezza. In effetti, finché la speranza persiste, insieme al significato, la possibilità di sconfiggere l’oppressione rimane viva.

(da: Cornel West, La razza conta, Feltrinelli 1995, pag. 36)

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