MANGANELLI SUL PUBBLICO E GLI ATTORI

In generale, non sono mai stato un gran frequentatore di teatri: la mia prima principale obiezione resta il pubblico, il quale, come si sa, è fatto di gente; la gente si alza, si siede, arriva tardi, chiede scusa, non chiede scusa, ride a sproposito, ride giusto, si muove,     MASCHERE TEATRALI MOSAICO ROMANOscartoccia, accartoccia, parlotta, mastica, si mette in tasca l’accartocciato, cambia tasca, chiede le ore, ride, e c’è sempre qualcuno che ride in ritardo. Qualche volta l’obiezione si estende agli attori, rumorosi ed esibizionisti.

(da: Giorgio Manganelli, Teatro come tram, in «La Stampa», 6 agosto 1978. In margine a La classe morta di Tadeusz Kantor, riportato in Cerimonie e Artifici. Scritti di spettacolo, Salerno, Oedipus, 2000, pagg. 63-65.

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