L’UNIVERSO
del porco,
m’ha spiegato
stanotte
un mio amico maiale,
è molto più vasto,
e vario e raffinato
e composito
e multidimensionale
di quanto
un ottuso ominide
in evidente
decadenza esistenziale
possa anche solo immaginare:
non è mica ristretto
nell’angusto perimetro
delle zozzerie, degli scarti,
degli avanzi, degli istinti
e degli appetiti:
si espande sino a inglobare
territori immaginari
fitti di quesiti e soluzioni,
panorami caleidoscopici,
lontani orizzonti mutevoli
e vicinissime,
minute, meraviglie
quasi impercettibili –
tanto son piccole –
ma ben congegnate e godibili,
disponendo
d’un appropriato microscopio.
ogni scoperta, ogni osservazione
è fonte per il suino
di qualche, sempre nuova,
gradevolissima emozione.
al risveglio –
a questo punto anch’io
lo posso immaginare –
la delusione
è totale e lancinante:
non ci voglio nemmeno
pensare,
povero il mio maiale…
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