LE ARMI CULTURALI

Il genio dei nostri antenati neri consistette nella loro capacità di opporre forti scudi alla minaccia nichilista, di fornire alla gente nera armi culturali per respingere i demoni della disperazione,  La razza conta COVER FELTRINELLIdell’insensatezza e della mancanza d’amore. Tali scudi consistevano in strutture culturali portatrici di significato e sentimento, strutture capaci di fondare e sostenere le comunità nere. Le armi culturali erano costituite da modi di vivere e di lottare in cui si esprimevano valori quali il servizio e il sacrificio, l’amore e l’affetto reciproco, la disciplina e la bravura. In altre parole, le tradizioni che consentirono ai neri di sopravvivere e di moltiplicarsi nelle condizioni insolitamente avverse del Nuovo Mondo costituirono le principali barriere contro la minaccia nichilistica. Tali tradizioni si esprimono in primo luogo nelle istituzioni religiose e civili che i neri hanno saputo darsi a sostegno di una rete familiare e comunitaria di aiuto reciproco. Se ogni cultura è costituita, almeno in parte, da ciò che gli esseri umani costruiscono (riprendendo i frammenti di culture precedenti) per convincere se stessi a non commettere suicidio, allora i nostri antenati meritano un plauso. In effetti, fino ai primi anni Settanta i neri americani si sono caratterizzati per il livello più basso di suicidi in tutti gli Stati Uniti. Ora invece i giovani neri sono saliti ai vertici nelle statistiche.
Cosa è cambiato? Cosa è accaduto di tanto negativo? L’amara ironia dell’integrazione razziale? Gli effetti cumulativi di una congiura tesa al genocidio dei neri? Il crollo virtuale di aspettative radiose dopo gli ottimistici anni Sessanta? Nessuno di noi riesce a capire sino in fondo perché le strutture culturali che un tempo servirono di sostegno alla vita dei neri in America non riescano più ad allontanare la minaccia nichilistica.

(da: Cornel West, La razza conta, Feltrinelli 1995, pag. 37)

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