LA ROUTINE CARCERARIA

ho sempre paura di essere soverchiato dalla routine carceraria. È questa una macchina che schiaccia e livella secondo una certa serie. Quando vedo agire e sento parlare uomini che sono da 5, 8, 10 anni in   cover LETTERE DAL CARCERE (Einaudi)carcere, e osservo le deformazioni psichiche che essi hanno subito, davvero rabbrividisco, e sono dubbioso nella previsione su me stesso. Penso che anche gli altri hanno pensato (non tutti ma almeno qualcuno) di non lasciarsi soverchiare e invece, senza accorgersene neppure, tanto il processo è lento e molecolare, si trovano oggi cambiati e non lo sanno, non possono giudicarlo, perché essi sono completamente cambiati. Certo io resisterò.

(da: Antonio Gramsci, Lettera a Giulia del 19 novembre 1928 in Lettere dal carcere, pag. 236)

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