LA PARTE PIÙ NUMEROSA, LA PIÙ IGNORANTE…

(…) i contadini italiani non si possono far rientrare che in minima parte nel quadro del movimento operaio fino al 1872, quando con l’espressione movimento operaio si intendano gli sforzi che una qualsivoglia categoria di lavoratori compie al fine di migliorare le proprie condizioni.    COVER MAZZINI E BAKUNIN PBE

Il Bertani, in un discorso pronunciato alla Camera il 7 giugno 1872, lo rilevò con molta chiarezza: «La minor parte, la più istruita, la più educata della classe operaia seppe già riunirsi in fasci, seppe già discutere e farsi ascoltare, senza promuovere il minimo disordine; mentre l’altra, la più numerosa, la più ignorante, la più abbrutita per l’isolamento a cui venne finora condannata, non seppe congregarsi, intendersi e far valere minimamente i propri diritti, e allorquando sparsamente ha protestato, lo fece sempre colla violenza che pretende al diritto, e colla vendetta che colpisce come ragione sommaria». E, dipingendo la tremenda miseria delle classi agricole, concluse che ormai si potevano distinguere «anche in Italia due razze d’uomini: quella del pane bianco e quella del pane di colore».

Le moltitudini rurali italiane, avvilite da una miseria e da una ignoranza degradanti, non parteciparono in alcun modo agli sforzi per la unificazione nazionale, o se manifestarono in qualche caso i loro sentimenti, questi furono quasi ovunque e quasi sempre ostili alle «novità» volute dai «signori», richieste dalle città e imposte alle campagne.

Segnatamente per la popolazione agricola del Mezzogiorno l’unificazione politica non significò, di mutato, che una dinastia nuova messa al posto delle antiche, uno sconvolgimento delle vecchie abitudini, l’introduzione di nuove tasse e l’inasprimento delle già esistenti, la coscrizione, fin allora ignota in gran parte d’Italia. Analfabeti e disperati, i contadini non potevano apprezzare i vantaggi d’ordine morale, i germi di rinnovamento, le speranze di un solido se pur lontano avvenire economico, che l’unità andava elaborando. Avvertivano solo le infauste ripercussioni immediate, che i mutamenti politici determinavano entro la cerchia dei loro ristretti interessi. Perciò, malcontento generale.

(da: Nello Rosselli, Mazzini e Bakunin : dodici anni di movimento operaio in Italia (1860-1872), Einaudi 1982, pagg. 23-25)

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