IPOTETICA
ho conosciuto
ierlaltro, durante un viaggio
in ascensore,
una bella ragazza ipotetica:
portava stivali
di gomma per la pesca fluviale
ma dai colori eccentrici,
m’è parso leopardati
e quasi fosforescenti.
ciononostante,
ha dimostrato possedere
un’accurata parlantina
priva di cadenze regionali,
tipo scuola del teatro Strehler.
sfoggiava, poi, in testa
un ciuffo di capelli
color biondo mortaretto:
mi son visto costretto
inforcare gli occhiali
da sole, lì nel semi-buio
dell’elevatore.
il personaggio avrebbe
potuto esser meritevole
d’un mio più accurato
studio cromatico…
ma tornavo dal mercato
e tenevo in un sacchetto
almeno quattro chili
di pesce fresco
ch’andava messo
in frigorifero al più presto:
mio malgrado – che un piccolo
studio non lo nego quasi a nessuno –
ho dovuto esser molto sbrigativo,
appena al di qua della cafonaggine.
la ragazza non ci è rimasta
troppo male…
e, per cavarmi dall’imbarazzo,
m’ha salutato dicendomi:
“si figuri, signore!
sarà per una prossima volta…
d’altra parte… io sono solo un’ipotesi”.
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