IN DIECI RIGHE
lo scopo è lo stesso, adesso. il prima e il poi li abbiamo aboliti
grazie a certe zuccate che amiamo rifilarci baciandoci.
il battito sbilenco è il medesimo ormai, come il sudore lucente,
il fiato vicino, la sorpresa, l’improvvisa dimestichezza
e la santa saliva innocente.
il sangue scorre confondendosi e impazzisce:
il grigio il giallo e l’arancione si mescolano:
forza, debolezza e brivido: è la nostra febbre…
ai primi d’ottobre: benedetta sia.
di curarla manco se ne parla
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