GIL DALL’INIZIO

Devo chiedervi di accettare alcune informazioni sulla fiducia, come ho fatto io. Per esempio che il mattino del 1 aprile 1949, al Provident Hospital di Chicago, in Illinois, una giovane e bellissima donna nera, di nome Bobbie Scott, completò un viaggio andata e ritorno per e dalla sala parto. Secondo le  Per GIL DALL'INIZIO - PIECES OF A MANinformazioni sul certificato di nascita diede alla luce un bambino legittimo-nero-maschio, il tris vincente dei certificati di nascita di quel giorno e dell’epoca.
(…) Mio padre, che era originario della Giamaica, e tutti e sette i suoi fratelli avevano come secondo nome “Saint-Elmo”. Non sono sicuro di quanti dei suoi fratelli avessero chiamato i loro figli “Saint-Elmo”, ma mio padre decise che voleva chiamare suo figlio come lui, nome per nome: Gilbert Saint-Helmo Heron. Per mia madre era una cosa fantastica ma fino a un certo punto. Usare lo stesso nome di battesimo era fantastico. L’uso dello stesso cognome non solo era fantastico ma si adattava bene a quel legittimo-maschio-nero sul certificato di nascita. Ma Saint-Elmo avrebbe portato a nove il numero di maschi sul pianeta con quel secondo nome, uno di troppo secondo mia madre. Una cosa per nulla fantastica.
A sentire mia madre, lei non aveva assolutamente nulla contro Sant’Elmo o il fuoco che poteva essere o non essere stato una sua responsabilità. Non metteva in dubbio l’attendibilità o la sobrietà dei molti marinai che avevano riferito di aver visto questo fenomeno luminescente sugli alberi delle navi in mare. Semplicemente, non le piaceva il nome Saint-Elmo, e convinse mio padre che, a meno di un arrivo in marcia del santo stesso, non ci sarebbe stato nessun “Mo”.


(da: L’Ultima Vacanza – A Memoir, Gil Scott-Heron, ed. LiberAria, pagg. 30-31)

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