ERA TALMENTE

Era talmente domenica che veniva quasi la nausea. Maigret amava dire, tra il serio e il faceto, di aver sempre avuto la facoltà di fiutare le domeniche dal fondo del letto, senza nemmeno bisogno di aprire gli occhi.   eglise-sainte-anne-a-porqueroles

Quel che succedeva qui con le campane era straordinario. Eppure non erano vere campane di chiesa, bensì campane flebili e leggere come quelle dei conventi o delle cappelle. Veniva da pensare che la qualità, la densità dell’aria non fosse la stessa che altrove. Si sentiva benissimo il martello colpire il bronzo e produrre una noterella qualsiasi, ma proprio allora il fenomeno aveva inizio: nel cielo pallido e ancora fresco si disegnava un primo anello, che si allargava esitante come una voluta di fumo per poi diventare un cerchio perfetto da cui uscivano per magia altri cerchi, sempre più ampi, sempre più puri. I cerchi superavano la piazza, le case, si espandevano sopra il porto e lontano sul mare dove dondolavano piccole barche. Li sentivi alti sulle colline e sugli scogli, ed erano ancora percepibili quando il martello colpiva di nuovo il bronzo e altri cerchi nascevano e si ricreavano, e poi altri ancora, che ascoltavi con lo stesso stupore innocente con cui si guarda un fuoco d’artificio.

 

da “Il mio amico Maigret”, George Simenon, pag. 125

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