DIMENSIONI
Primo dice che
il suo primo libro
è un libro
quando lo sento fare
questo tipo
di dichiarazioni
io al Primo
c’avrei la grossa
tentazione
di prenderlo e metterlo
in un canto:
non per sempre:
ma ‘ste robe se le canti
lui da solo a se stesso,
almeno per un paio
di stagioni.
cos’è, Primo?
come sempre,
senza preavviso,
la tua solita ironia?
o quella tua benedetta modestia
congenita
ormai esplosa e diffusa
per tutti i globuli
in conclamata,
virulenta
e inguaribile malattia?
Primoooo! che stai dicendo!??
il Primo (Levi, intendo)
mi guarda, fa un sorrisetto,
si gratta un occhio da sotto le lenti
e, dolce e furbo e comprensivo
come un gianduiotto:
mi dice, a me, che sto lì,
nel suo studio bell’ordinato,
e son furioso: un Pabuda qualsiasi
in imbarazzo da morire,
tutto sudato.
mi dice: facevo riferimento
al numero di pagine, amico.
e, se proprio deve leggere
ogni cosa che scrivo,
ogni cosa che dico,
per cortesia, le legga per intero
prima di venire a protestare
nel mio studio:
ché io qui mica gioco:
io qui studio,
lavoro, scrivo.
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