DELLE CITTÀ
pensavo anch’io, come
il famosissimo scrittore,
a «tutte le certezze che ci dà
il rumore delle città».
leggendolo, lo ringraziavo:
per aver dato loro un nome.
chissà quando,
per scriverne, ci aveva
così precisamente pensato.
controllo meglio,
qualche pagina indietro:
era passato molto tempo
e molto diversa dalla mia
era la città
che l’aveva spinto a farlo.
non aveva nessuna importanza:
importante, tra noi,
in quel momento,
era solo
quella paragonabile esperienza.
non importava neppure, a me,
se lo scrittore magari,
l’aveva scritto, così,
senza pensarci troppo,
buttandola lì.
a distanza di tutto questo tempo,
comunque,
posso dire
ch’ha fatto centro.
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