CRUDI INTERVENTI

Storia del Jazz Ted Gioia cover 01Nel 1958 con l’album Moanin’ per la Blue Note la band (i Jazz Messengers di Art Blakey) affascinò gli ascoltatori grazie al brano del pianista Bobby Timmons che dava il titolo all’album – con la sua evocazione delle chiese e dei primi motivi a domanda e risposta della musica afro-americana – e grazie anche a “Blues March” e “Along Came Betty” del sassofonista dei Messengers, Benny Golson. Moanin’ è ancora oggi un punto di riferimento per la definizione dell’idioma hard bop, proprio perché Blakey lasciò ai musicisti la direzione della creazione musicale.
Questa direzione dei Messengers godeva anche dei crudi interventi di Lee Morgan, un appassionato improvvisatore che da molti punti di vista rappresentava la quintessenza della tromba hard bop. Non c’era un trombettista più bravo di lui a estrarre la massima quantità di energia emotiva dai brani in tonalità minore, di atmosfera blues e dal ritmo trascinante, che erano tipici del nuovo stile. Originario di Filadelfia, Morgan si era perfezionato nelle taverne e nei club frequentati dai lavoratori della sua città, prima di entrare ancora ventenne nella big band di Dizzy Gillespie. Dopo aver iniziato sotto l’influenza di Clifford Brown, Morgan sviluppò uno stile originale che mescolava frasi brevi e taglienti con lunghe linee melodiche e figurazioni ripetute ricche di swing. Dopo essere uscito nel 1961 dal gruppo di Blakey, registrò molti dischi da leader per la Blue Note ed ebbe un grande successo con il suo pezzo funk staccato “The Sidewinder”, del 1963, che ottenne il 25°posto nella classifica di Billboard. Morgan passò gran parte del resto della sua carriera cercando di ricreare quella formula vincente, benché fosse anche capace di creare opere più profonde e meno adatte ai jukebox, come Search for the New Land, un raffinato album inciso qualche settimana dopo “The Sidewinder”. Morgan, che era uno degli improvvisatori più brucianti della sua generazione, fu ucciso a rivoltellate da un’amante gelosa nel 1972, tra un set l’altro in un club del Lower East Side di Manhattan.

(da: Ted Gioia, Storia del Jazz, Edt, pag. 379)

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