COSA CI FA IL FARAONE COL SAX?
aspetti,
dopo tante carezze
di note dal palco
(e financo bacetti!)
salta fuori dai polmoni
di quel canuto barbone
ripiegato sul sax
del vero baccano di strada
dei barriti pachidermici
da bollente savana,
dei latrati strozzati
di cane d’amore morente:
il vecchio Sanders
maltratta lo strumento
come ai tempi
più dispettosi e
matti e ribaldi del movimento:
Faraone, vecchio pazzo,
ti pesta in testa
e ti gratta
colla carta vetrata
fin dentro all’emisfero
del suono
e via via per arterie
e per vene
in ogni singolo globulo rosso,
come faceva
quand’era un ragazzo!
poi:
ti lascia alle cure
dei premurosi tamburi
e del buon contrabbasso;
all’orizzonte:
ottantotto tasti di un piano:
sia bianchi sia neri.
-.-
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