BENZINA

reclama-cadillac-eldoradoce ne stiamo beati

quasi spaparanzati

a Ystad

su una legnosa panchina

della tipica piazza nordica

a sedimentare

nelle animucce

nei cervelli e negli stomaci

la gustosa e romantica

cenetta,

consumata

in un antro accogliente

suggeritoci

nientepopodimenoche

dal commissario Wallander,

quando

per la stradina retrostante

sopraggiunge rombante

un macchinone gigante

(tipo scassoni avanzati a Cuba

o decapottabili da Happy Days):

improvvisamente

l’anticaglia semovente

– roba nordamericana,

inequivocabilmente –

rumoreggia e sgasa.

io annuso e commento:

“ma lo sai che a me l’odore

di ‘sto gas di scarico

non dispiace per niente?”.

anche la mia bella dà una sniffatina,

così… suppongo…

per curiosità scientifico-turistica

o eco-ambientalista

o per emulazione automatica.

subito, come niente fosse

e come volesse dichiararmi

qualche molto intima dolcezza,

all’orecchio mi sussurra:

“eh… benzina incombusta:

carburatore archeologico

o candele sporche:

è logico!”.

lo confesso: io rimango sorpreso

ed estasiato:

la sapienza in ogni stramberia

della compagna Yoko

va ben oltre l’ornitologia,

il cinese, il riciclaggio e l’erpetologia:

non potrei

chiedere di meglio in vita mia!

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